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Mozione - Dichiarazione di emergenza climatica *PROPOSTA*

  • Immagine del redattore: Fusignano per la Sinistra
    Fusignano per la Sinistra
  • 6 set 2019
  • Tempo di lettura: 12 min

Aggiornamento: 1 dic 2020

Il gruppo consiliare “Fusignano per la Sinistra”, in collaborazione con Legambiente, presenta la seguente mozione per ottenere la dichiarazione di emergenza climatica da parte del Comune di Fusignano.

Il nostro pianeta è colpito da una grave crisi, peggiore di qualsiasi crisi economica: la crisi climatica. Il cambiamento climatico, in atto dalla Rivoluzione Industriale che l’ha alimentato, è una realtà con cui bisogna avere il coraggio di scontrarsi, senza proroghe e senza compromessi, per garantire condizioni di vita ecosostenibili all’umanità nel futuro.

Secondo gli ultimi due rapporti dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) non c’è più tempo da perdere: gli attuali ritmi del surriscaldamento climatico provocheranno un aumento della temperatura superiore agli 1,5 °C di sicurezza stabiliti durante la COP di Parigi, aumentando i rischi e i danni per l’ecosistema terrestre e aumentando il costo per far fronte ad essi. Bisogna quindi affrontare il tema con coraggio e con soluzioni ecosostenibili, e anche impopolari, che garantiscano di rimanere, almeno, nella soglia di sicurezza di 1,5 °C.

Come tutte le zone economicamente più ricche, anche l’Italia provoca la ricaduta dei propri comportamenti inquinanti su regioni lontane, aumentando il rischio di migrazioni climatiche (già in atto) e danneggiando i micro-ecosistemi delle zone più povere, che contribuiscono scarsamente al surriscaldamento globale e che sono economicamente incapaci di far fronte alle avversità prodotte da esso. Ciò è tanto più vero per l’Emilia-Romagna, terza regione con la maggior estensione di terreno impermeabilizzato, e per la Pianura Padana che, nonostante abbia ridotto drasticamente l’inquinamento, rimane (anche per cause naturali) una delle zone più inquinate di tutta Europa.

La necessità di dichiarare lo stato d’emergenza climatica nel Comune di Fusignano è dettata non solo da ciò che è stato detto sopra, ma anche per le caratteristiche del territorio stesso. La subsidenza naturale, aggravata dalla presenza di attività estrattive che inaspriscono il fenomeno; l’elevato rischio idraulico dei centri abitati nelle vicinanze del Senio, che subiscono continui allagamenti con gli attuali eventi climatici estremi; la riduzione del verde urbano e di suolo traspirante nei centri abitati, con conseguenza il fenomeno delle isole di calore urbano e di dissesto idrogeologico; la presenza di aree di riequilibrio ecologico, che garantiscono una riduzione dell’inquinamento e un aumento della flora e fauna se curate con modalità adatte e se libere dal rischio di edificazione.

Premesso ciò e considerato che:

  • le politiche mondiale e nazionale, ad oggi, non hanno messo in atto azioni risolutive di contrasto, mitigazione e adattamento al collasso climatico ed ecologico richieste durante gli scioperi globali per il clima e dagli organismi internazionali di controllo, anzi inasprendo e attuando ancora politiche inquinanti e non ecosostenibili;

  • manca un’agenda politica mondiale, che abbia come priorità il contrasto del fenomeno di surriscaldamento climatico, e di sentenze giuridiche ed economiche per chi non la attua;

  • la lotta al cambiamento climatico ed ecologico e la tutela dell’ambiente rappresentano, ad oggi, la sfida più grande che l’umanità deve affrontare;

  • la crisi climatica è globale, non locale, e come tale deve essere trattata, accompagnando perciò le azioni locali e unilaterali dei singoli territori ad azioni condivise e collaborate con e dagli altri enti nazionali e stati mondiali;

  • l’elaborazione del principio di giustizia climatica è necessaria per riconoscere le responsabilità delle economie globali e globalizzate, sia pubbliche che private;

  • l’azione antropica ha parzialmente compromesso l’ecosistema terrestre in modo irreversibile e, con esso, la sopravvivenza delle specie vegetali e animali che lo vivono, compreso l’essere umano stesso;

  • l’ultimo rapporto IPBES-ONU, pubblicato il 6 maggio 2019, segnala un declino ecologico “senza precedenti”, affermando che un milione di specie animali e vegetali sono a rischio estinzione nel breve periodo;

  • il dovere morale dello Stato e di tutte le istituzioni (locali, regionali, statali, internazionali) deve essere quello di rispettare il patto sociale intergenerazionale, che impone alle attuali generazioni di lasciare un pianeta vivibile nel futuro, soddisfacendo i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di rispondere ai loro;

  • i preoccupanti effetti del fenomeno di surriscaldamento globale diminuiscono ogni anno le aspettative di vita di circa 6,5 milioni di persone in tutto il mondo, aumentando la fame e la povertà e provocando migrazioni climatiche senza precedenti

  • i continui miglioramenti tecnologici e scientifici ci aiutano nella lotta al cambiamento climatico se si opera un continuo e costante controllo delle condizioni ambientali, tecniche e scientifiche presenti;

  • l’energia elettrica, prodotta attraverso risorse energetiche non rinnovabili o attraverso risorse energetiche rinnovabili in impianti ad alto impatto ambientale, concorre all’inquinamento e, di conseguenza, al cambiamento climatico, così come gli sprechi energetici dovuti all’inefficienza dell’attuale rete di distribuzione dell’energia elettrica;

  • la Convenzione Europea del Paesaggio, ratificata dall’Italia con la legge n. 14 del 9 gennaio 2006, e il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio;

  • la L. 4 novembre 2016, n. 204, “ratifica ed esecuzione dell’Accordo di Parigi collegata alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottato a Parigi il 12 dicembre 2015” (GU n. 263 del 10-11-2016);

  • l’adozione, in data 26 marzo 2019, e l’approvazione, in data 21 maggio 2019, della “Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente” pone particolare attenzione sui prodotti di plastica usa e getta;

  • il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha più volte sottolineato l’emergenza e l’urgenza della lotta ai cambiamenti climatici, sottoscrivendo persino un documento, congiunto con altri quattordici Capi di Stato, in cui si riconosce che “il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo”;

  • il principio fondamentale espresso all’art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana, che cito “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”, riconoscendo perciò che gli effetti del cambiamento climatico sono ostacoli socio-economici che colpiscono, soprattutto, le fasce più povere della popolazione, locale e globale.

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA AGLI OBIETTIVI GENERALI DI

  1. dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale, riconoscendo le responsabilità storiche del cambiamento climatico;

  2. attuare ogni sforzo possibile, in relazione alle competenze del Comune di Fusignano, per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C;

  3. dare massima priorità al contrasto al cambiamento climatico, garantendo le necessità di base per la sopravvivenza e la rigenerazione degli ecosistemi;

  4. implementare le misure di contrasto, mitigazione e adattamento, secondo il principio di giustizia climatica;

  5. intensificare il coinvolgimento attivo di associazioni, cittadini, quartieri e attività del territorio comunale nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro risoluzione, con il fondamentale coinvolgimento anche, e soprattutto, di professionisti nel campo ambientale (avvocati ambientali, geografi, ecologi, eccetera), adottando iniziative e progetti che prevedano il contributo delle vicine università e dei loro studenti;

  6. intraprendere azioni volte ad anticipare, e andar oltre, il recepimento della “Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea sulla riduzione dell’incidenza in determinati prodotti di plastica sull’ambiente”, così da ridurre il quantitativo di materiali inquinanti prodotti ed utilizzati;

  7. condividere la visione ecosostenibile, i relativi risultati, know-how ed esperienze con le altre istituzioni locali e regionali, raggiungendo una cooperazione diretta e uno scambio culturale, in senso ambientalista, tra l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e il Comune di Fusignano, nonché con gli enti pubblici maggiori (province o città metropolitane, regioni, stato, UE);

  8. ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 70% entro il 2030 e di raggiungere, o di anticipare il raggiungimento, l’obiettivo emissioni zero, previsto dall’Unione Europea, entro il 2050;

  9. fornire informazioni trasparenti, chiare, complete e, il più possibile, semplici e sintetiche, nonché in tempi accettabili, sugli interventi e progetti effettuati e presenti sul territorio;

E AGLI OBIETTIVI, SPECIFICI DEL NOSTRO TERRITORIO, IN MATERIA DI

  1. Dissesto idrogeologico

    1. prevedere un piano di visione generale e completa per ridurre ulteriori danni alla geomorfologia e alle acque del nostro territorio;

    2. porre particolare attenzione ai lavori di manutenzione periodici sul territorio, in particolare negli alvei, in modo che gli interventi siano svolti nel rispetto delle normative e dell’ambiente, riducendo così il rischio di erosione;

    3. realizzare, con tempi, modi e indicazioni trasparenti e chiari, le casse di espansione del Senio;

  2. Energia

    1. applicare, anche e soprattutto in sede operativa (oltre che normativa e progettuale), quanto previsto dai piani energetici dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna;

    2. ridurre le estrazioni, lo stoccaggio e la ricerca di gas, nonché di altri combustibili fossili, sul territorio dell’Unione, così da diminuire la subsidenza ed altri pericolosi fenomeni ed effetti del sottosuolo;

    3. aumentare la produzione energetica da fonti rinnovabili a scapito delle fonti fossili, ponendo particolare attenzione all’impatto ambientale degli impianti installati e che saranno installati sul territorio;

    4. prevedere incontri per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tematica ambientale e della produzione energetica, coinvolgendo esperti, studiosi e accademici del settore dell’energia rinnovabile, così da favorire la transizione a un modello energetico e culturale ecosostenibile;

    5. favorire gli interventi e i progetti per la riqualificazione del patrimonio immobiliare, del territorio e dei loro ambienti (a scapito di nuove impermeabilizzazioni e dell’urban sprawl), così da migliorare la qualità della vita, incoraggiare l’interesse turistico e ridurre il numero di immobili sfitti e lasciati al degrado, studiando anche gli interventi effettuati negli altri territori e stati;

    6. compilare una lista di professionisti e di attività per favorire gli interventi detti nel punto 2e, in modo che la popolazione conosca efficacemente e facilmente le aziende, o professionisti, a cui possono rivolgersi e garantire ad essa che gli interventi siano effettuati nel rispetto ambientale e della normativa;

    7. pianificare e completare, entro il 2035, la transizione verso un modello energetico rinnovabile, ultimando la riduzione delle estrazioni, lo stoccaggio e la ricerca di gas, nonché di altri combustibili fossili, sul territorio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna (i quali non dovranno vedere un aumento dello sfruttamento dei giacimenti a causa di uno sfruttamento economico delle risorse) e ponendo fine a tutti i progetti e interventi in questo senso, restaurando e bonificando così il territorio per ricreare il paesaggio storico ed originario;

    8. accrescere l’iniziativa “M’illumino di meno”, valutando ed operando uno spegnimento alternato e pianificato dei lampioni nelle ore notturne di minima utilità e/o traffico;

    9. valutare l’adozione, su tutto il territorio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, della smart grid, studiando l’applicazione effettuata nella provincia di Forlì-Cesena per capire le difficoltà, i vantaggi e gli svantaggi e come superare i problemi del passaggio dalla rete di distribuzione elettrica tradizionale alla moderna smart grid;

    10. sollecitare la regione Emilia-Romagna a valutare l’adozione della smart grid e a programmarne l’applicazione sul territorio regionale;

    11. rendere completamente rinnovabile, entro il 2035, l’energia consumata dagli enti pubblici del territorio del Comune di Fusignano;

  3. Mobilità e trasporto pubblico

    1. prevedere e pianificare iniziative e progetti per sensibilizzare all’utilizzo dei mezzi pubblici e della mobilità leggera, sfavorendo di conseguenza l’utilizzo eccessivo dell’automobile, anche elettrica;

    2. implementare il servizio di trasporto pubblico, in particolare il servizio degli autobus, costruendo un progetto che migliori, renda ecologico e usufruibile e rinnovi il servizio pubblico, così da avere una maggiore e completa copertura, semplice e pianificata e periodica, integrando tale servizio con gli altri presenti nel territorio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, con un’attenzione particolare per gli orari, così da collegare i vari servizi;

    3. favorire la mobilità ciclabile attraverso la predisposizione di itinerari ciclabili (dove non possibili, di piste ciclabili) adatti e completi, sia a livello di percorso che di un’apposita cartellonistica, per creare dei percorsi eco-friendly e un turismo slow storico-naturalistico che si integrino con gli altri servizi e permettano di usufruire delle attività presenti sul territorio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna;

    4. predisporre le infrastrutture dette al punto 3c per favorire l’uso della bicicletta e/o di acceleratori di andatura ecologici (con o senza motorizzazione elettrica) negli spostamenti casa/lavoro, così come negli spostamenti quotidiani, intercettando fondi europei attraverso lo sviluppo di iniziative come “biketowork”;

    5. verificare che il comune possa intervenire per promuovere, nelle aziende, la figura del “mobility manager”, figura specializzata nell’organizzazione razionale dei turni di lavoro e dell’azienda per l’accoglimento delle iniziative e dei lavoratori che si recano con mezzi alternativi al lavoro, come detto al punto 3d;

    6. istituire la “zona 30” nel centro storico di Fusignano per tutelare le utenze deboli e favorire la costruzione del centro a misura di persona, non di macchina, e diminuire l’inquinamento prodotto dai veicoli su gomma;

    7. impegnare l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna a rilanciare il trasporto ferroviario, potenziando la rete di trasporto pubblico già presente; riqualificando le reti dismesse; progettando un uso merceologico e commerciale della rete di trasporto pubblico che sfavorisca l’uso di mezzi pesanti gommati; razionalizzando il trasporto; rendendo sempre più ecosostenibili la rete di trasporto pubblico e i suoi mezzi; garantendo le coincidenze e le interconnessioni con gli altri servizi di trasporto pubblico; e prevedendo una cadenza oraria adeguata, con uno sguardo particolare agli orari scolastici (università e scuola secondaria) e agli orari lavorativi dei pendolari;

    8. progettare, secondo quanto detto al punto 3g, un sistema di metropolitana di superficie che colleghi le quattro principali città servite dal sistema ferroviario (Ravenna-Firenze-Ferrara-Bologna), così da favorire un uso turistico della linea che valorizzi le quattro città;

  4. Agricoltura

    1. valorizzare l’agricoltura biologica ed estensiva, o comunque un’agricoltura ecosostenibile che faccia un limitato uso di prodotti chimici (in particolare quelli che causano il rilascio di protossido d’azoto) e che ponga attenzione all’irrigazione (una causa della desertificazione) e al rispetto della natura e dell’ambiente, riqualificando di conseguenza i paesaggi rurali e la loro varietà di specie vegetali;

    2. progettare dei mercati contadini a chilometro zero e altri sistemi di promozione dei prodotti a chilometro zero, sostenendo una giusta redditività dei lavoratori del settore, contribuendo al mantenimento e al potenziamento del settore primario, garantendo prezzi sostenibili per i consumatori e facilitando l’incontro fra domanda e offerta;

  5. Turismo ecocompatibile e valorizzazione del paesaggio storico/culturale

    1. applicare coerentemente e concretamente la normativa italiana ed europea sulla tutela, conservazione, salvaguardia, riqualificazione e valorizzazione dei paesaggi;

    2. valorizzare e incentivare un turismo sostenibile ed ecocompatibile, perciò rispettoso dell’ambiente e della natura, attraverso progetti che attirino turisti e che promuovano i paesaggi peculiari della Bassa Romagna;

    3. mettere in campo tutti i progetti, le azioni e le iniziative per valorizzare, rivalorizzare, riqualificare, mantenere e rigenerare gli iconemi del nostro paesaggio, partendo dalla fondamentale conoscenza storica dello stesso paesaggio e degli stessi suoi elementi di base, senza la quale si rischia la perdita o dequalificazione di un importante patrimonio storico-culturale del nostro territorio;

    4. progettare un piano completo, vasto e generale, che inserisca i singoli interventi a spot in una visione e in obiettivi più estesi e a medio-lungo termine;

    5. realizzare adeguati itinerari turistici e inserirvi un’adeguata cartellonistica e, dove e se possibile, visite guidate svolte dalle associazioni e da volontari preparati;

  6. Verde urbano

    1. applicare e rispettare, anche in sede operativa, le normative adottate nel 2012 dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna riguardanti gli interventi sul verde, pubblico e privato, evitando che si effettuino interventi vietati;

    2. verificare le conoscenze specifiche delle ditte incaricate alla gestione del verde, pubblico e privato, e verificare che aggiornino le stesse in base ai cambiamenti delle normative e delle tecniche d’intervento specifiche;

    3. istituire, insieme all’Unione, un servizio unico che si occupi della gestione del verde e che abbia le necessarie competenze, dette al punto 6b;

    4. continuare a sviluppare e a valorizzare le aree verdi e le aree di riequilibrio ecologico presenti sul territorio comunale, applicando operativamente le normative previste, così da limitare (o eliminare) il bisogno di manutenzione delle suddette aree;

    5. incrementare il verde urbano e la piantumazione arborea per limitare la formazione di isole di calore urbano e favorire l’ossigenazione delle aree abitate e l’abbassamento delle temperature nelle aree urbane e/o fortemente impermeabilizzate;

    6. migliorare i controlli della qualità dell’aria aumentando, o inserendo, le centraline di controllo nel territorio fusignanese, anche sfruttando i lampioni e i sensori che possono ospitare, promuovendo al contempo il programma per una smart city fusignanese e permettendo un’applicazione più efficace della normativa “piano aria” (PAIR 2020);

  7. Rifiuti

    1. sensibilizzare, attraverso incontri conoscitivi, la comunità alla raccolta differenziata, al corretto smaltimento dei rifiuti pericolosi (per esempio RAEE) e all’uso della stazione ecologica;

    2. promuovere la raccolta differenziata porta a porta, riducendo al minimo i bidoni in strada, integrando e implementando le direttive europee, e prevedere un sistema di controlli sui rifiuti raccolti dalle famiglie;

    3. progettare un sistema di raccolta ad hoc per le aziende, in base alle loro dimensioni e alle loro specificità, che valuti un’integrazione e un coinvolgimento della stazione ecologica per il suddetto sistema;

    4. introdurre la tariffa puntuale sulla raccolta dei rifiuti, ponendo particolare attenzione alle diverse fasce di ricchezza dei nuclei famigliari, così da non danneggiare le famiglie contribuenti in difficoltà;

    5. incoraggiare, mediante un sistema di incentivazione delle buone pratiche e disincentivazione delle cattive pratiche, la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti, quest’ultima a partire dalla filiera produttiva;

    6. reintrodurre e promuovere sistemi a cauzione, come il vuoto a rendere, nelle attività del territorio;

    7. incentivare i sistemi di vendita sfusa e a ricarica nelle attività commerciali del territorio;

    8. semplificare, razionalizzare e ridurre gli imballaggi dei prodotti, delle merci, dei materiali di consumo e tutti gli imballaggi in generale;

    9. disincentivare l’uso di materie prime (plastica, carta, eccetera) difficilmente riciclabili e l’uso della carta in generale, soprattutto se non riciclata e se proveniente da aziende che operano un disboscamento sfrenato e pericoloso per l’ambiente e per l’ecosistema del territorio, della regione, del paese di provenienza, nonché dell’intero sistema terrestre (si veda il caso della Foresta Amazzonica);

    10. promuovere le case dell’acqua, estendendo il progetto oltre ai principali centri del territorio comunale, perciò prevedendo l’inserimento di nuove case dell’acqua anche nelle frazioni per incentivare ulteriormente la riduzione dell’uso di bottiglie di plastica;

    11. promuovere il compostaggio domestico e iniziative di compostaggio comunitario, prendendo esempio dalle iniziative già presenti sui territori vicini (Piangipane, per esempio);

    12. assicurarsi che i rifiuti raccolti in modo differenziato siano effettivamente riciclati, limitando e punendo pecuniariamente altre forme di smaltimento (inceneritori e discariche), che dovrebbero essere destinate solamente ai rifiuti residuali, non diversamente smaltibili;

    13. continuare a mettere in campo piani e iniziative per creare una vera economia circolare;

  8. Altro

    1. prevedere e assicurare il continuo aggiornamento delle normative per l’ambiente e della presente “Dichiarazione di emergenza climatica” in base agli obiettivi prefissati dagli organi istituzionali nazionali e internazionali, allo sviluppo di nuove tecniche e tecnologie che supportano la lotta all’inquinamento e la protezione dell’ambiente, alla presenza di specifici bisogni del territorio comunale e dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, e al conseguimento degli obiettivi prefissati e dei nuovi obiettivi che saranno fissati;

    2. estendere la “Dichiarazione di emergenza climatica” all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, sviluppando un documento dagli obiettivi generali e comuni a tutto il territorio della rete e promuovendo l’adozione e lo sviluppo di una dichiarazione specifica (come la presente) in ogni Comune della rete;

    3. mantenere, nei livelli fissati dal presente documento o in livelli più ecosostenibili, gli obiettivi di volta in volta conseguiti dalle amministrazioni, attivando, mantenendo o pianificando tutti i progetti e tutte le iniziative necessarie per non ricreare una nuova emergenza climatica;

    4. impedire l’abrogazione di tale documento o l’annullamento dei principi da esso espressi attraverso la stesura di una parallela normativa che ne regoli le modifiche, le sostituzioni e le integrazioni.

 
 
 

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