Mozione - Dichiarazione di emergenza climatica *APPROVATA*
- Fusignano per la Sinistra
- 17 dic 2019
- Tempo di lettura: 10 min
Aggiornamento: 1 dic 2020
MOZIONE ELABORATA IN COMMISSIONE CONSIGLIARE A SEGUITO DI DOCUMENTO PRESENTATO DAL CONSIGLIERE MIRKO CARAVITA DELLA LISTA FUSIGNANO PER LA SINISTRA IN RELAZIONE ALL’EMERGENZA CLIMATICA
Premesso che:
il nostro pianeta è colpito da una grave crisi climatica. Il cambiamento climatico in atto è una realtà con cui bisogna avere il coraggio di scontrarsi, senza proroghe e senza compromessi, per garantire condizioni di vita ecosostenibili all’umanità nel futuro;
secondo gli ultimi due rapporti dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) non c’è più tempo da perdere: gli attuali ritmi del surriscaldamento climatico provocheranno un aumento della temperatura superiore agli 1,5 °C di sicurezza stabiliti durante la COP di Parigi, aumentando i rischi e i danni per l’ecosistema terrestre e aumentando il costo per far fronte ad essi.
bisogna quindi affrontare il tema con coraggio e con soluzioni ecosostenibili che garantiscano di rimanere, almeno, nella soglia di sicurezza di 1,5 °C.
come tutte le zone economicamente più ricche, anche l’Italia provoca la ricaduta dei propri comportamenti inquinanti su regioni lontane, aumentando il rischio di migrazioni climatiche (già in atto) e danneggiando i micro-ecosistemi delle zone più povere, che contribuiscono scarsamente al surriscaldamento globale e che sono economicamente incapaci di far fronte alle avversità prodotte da esso. Ciò è tanto più vero per l’Emilia-Romagna, terza regione con la maggior estensione di terreno impermeabilizzato, e per la Pianura Padana che, nonostante abbia ridotto drasticamente l’inquinamento, rimane (anche per cause naturali) una delle zone più inquinate di tutta Europa.
Premesso inoltre che:
la necessità di dichiarare lo stato d’emergenza climatica è dettata non solo da ciò che è stato detto sopra, ma anche per le caratteristiche del territorio stesso: la subsidenza naturale, aggravata dalla presenza di attività estrattive che inaspriscono il fenomeno, il ricorrente rischio idraulico nei centri abitati nelle vicinanze del Senio e i frequenti allagamenti dovuti agli attuali eventi climatici estremi, la riduzione del verde urbano e di suolo traspirante nei centri abitati con conseguenza il fenomeno delle isole di calore urbano e di dissesto idrogeologico;
Considerato che:
le politiche mondiale e nazionale, ad oggi, non hanno messo in atto azioni risolutive di contrasto, mitigazione e adattamento al collasso climatico ed ecologico richieste durante gli scioperi globali per il clima e dagli organismi internazionali di controllo, anzi inasprendo e attuando ancora politiche inquinanti e non ecosostenibili;
manca un’agenda politica mondiale, che abbia come priorità il contrasto del fenomeno di surriscaldamento climatico, e di sentenze giuridiche ed economiche per chi non la attua;
la lotta al cambiamento climatico ed ecologico e la tutela dell’ambiente rappresentano, ad oggi, la sfida più grande che l’umanità deve affrontare;
la crisi climatica è globale, non locale, e come tale deve essere trattata, accompagnando perciò le azioni locali e unilaterali dei singoli territori ad azioni condivise e collaborate con e dagli altri enti nazionali e stati mondiali;
l’elaborazione del principio di giustizia climatica è necessaria per riconoscere le responsabilità delle economie globali e globalizzate, sia pubbliche che private;
l’azione antropica ha parzialmente compromesso l’ecosistema terrestre in modo irreversibile e, con esso, la sopravvivenza delle specie vegetali e animali che lo vivono, compreso l’essere umano stesso;
l’ultimo rapporto IPBES-ONU, pubblicato il 6 maggio 2019, segnala un declino ecologico “senza precedenti”, affermando che un milione di specie animali e vegetali sono a rischio estinzione nel breve periodo;
il dovere morale dello Stato e di tutte le istituzioni (locali, regionali, statali, internazionali) deve essere quello di rispettare il patto sociale intergenerazionale, che impone alle attuali generazioni di lasciare un pianeta vivibile nel futuro, soddisfacendo i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di rispondere ai loro;
i preoccupanti effetti del fenomeno di surriscaldamento globale diminuiscono ogni anno le aspettative di vita di circa 6,5 milioni di persone in tutto il mondo, aumentando la fame e la povertà e provocando migrazioni climatiche senza precedenti;
i continui miglioramenti tecnologici e scientifici ci aiutano nella lotta al cambiamento climatico se si opera un continuo e costante controllo delle condizioni ambientali, tecniche e scientifiche presenti;
l’energia elettrica, prodotta attraverso risorse energetiche non rinnovabili o attraverso risorse energetiche rinnovabili in impianti ad alto impatto ambientale, concorre all’inquinamento e, di conseguenza, al cambiamento climatico, così come gli sprechi energetici dovuti all’inefficienza dell’attuale rete di distribuzione dell’energia elettrica;
la Convenzione Europea del Paesaggio, ratificata dall’Italia con la legge n. 14 del 9 gennaio 2006, e il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio;
la L. 4 novembre 2016, n. 204, “ratifica ed esecuzione dell’Accordo di Parigi collegata alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottato a Parigi il 12 dicembre 2015” (GU n. 263 del 10-11-2016);
l’adozione, in data 26 marzo 2019, e l’approvazione, in data 21 maggio 2019, della “Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente” pone particolare attenzione sui prodotti di plastica usa e getta;
il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha più volte sottolineato l’emergenza e l’urgenza della lotta ai cambiamenti climatici, sottoscrivendo persino un documento, congiunto con altri quattordici Capi di Stato, in cui si riconosce che “il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo”;
il principio fondamentale espresso all’art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana, che cito “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”, riconoscendo perciò che gli effetti del cambiamento climatico sono ostacoli socioeconomici che colpiscono, soprattutto, le fasce più povere della popolazione, locale e globale;
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA AGLI OBIETTIVI GENERALI DI
dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale, riconoscendo le responsabilità storiche del cambiamento climatico;
attuare ogni sforzo possibile, in relazione alle competenze del Comune di Fusignano, per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C confermando gli impegni già assunti dal Comune di Fusignano e dagli altri 8 Comuni dell’Unione bassa Romagna con l’adesione al Nuovo Patto dei Sindaci, iniziativa europea che impegna a:
ridurre le emissioni di CO2 (e possibilmente di altri gas serra) sul territorio dei comuni di almeno il 40% entro il 2030, in particolare mediante una migliore efficienza energetica e un maggiore impiego di fonti di energia rinnovabili;
accrescere la resilienza adattandoci agli effetti del cambiamento climatico;
mettere in comune la propria visione, i risultati, l’ esperienza e il know-how acquisito con le altre autorità locali e regionali dell'UE e oltre i confini dell'Unione attraverso la cooperazione diretta e lo scambio inter pares, in particolare nell'ambito del patto globale dei sindaci;
dare massima priorità al contrasto al cambiamento climatico, garantendo le necessità di base per la sopravvivenza e la rigenerazione degli ecosistemi;
implementare le misure di contrasto, mitigazione e adattamento, secondo il principio di giustizia climatica;
intensificare il coinvolgimento attivo di scuole, associazioni, cittadini, quartieri e attività del territorio comunale nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro risoluzione, anche con il coinvolgimento di professionisti nel campo ambientale;
intraprendere azioni volte ad anticipare il recepimento della “Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea sulla riduzione dell’incidenza in determinati prodotti di plastica sull’ambiente”;
tenere in forte considerazione la presente dichiarazione di emergenza climatica, gli obiettivi e gli indirizzi qui contenuti per la futura stesura dei documenti di pianificazione (quali PUG, PAESC, ecc);
a farsi parte attiva presso tutte le istituzioni pubbliche, dalla Regione Emilia-Romagna al Governo, sollecitando provvedimenti analoghi;
a proporre di estendere la presente “Dichiarazione di emergenza climatica”, nella parte relativa agli obiettivi generali, all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e agli altri Comuni dell’Unione, che a loro volta potranno prevedere ulteriori specifici obiettivi per i propri territori, dando massima e trasparente diffusione agli impegni e alle azioni messe in campo.
E AGLI OBIETTIVI, SPECIFICI DEL NOSTRO TERRITORIO, IN MATERIA DI
Dissesto idrogeologico
inserire nella nuova pianificazione urbanistica (PUG) il tema del dissesto idrogeologico per ridurre ulteriori danni alla geomorfologia e alle acque del nostro territorio;
porre particolare attenzione, anche grazie al tavolo per la sicurezza idraulica, ai lavori di manutenzione periodici sul territorio, in particolare negli alvei, al fine di perseguire la massima efficienza idraulica e contestualmente l’efficace azione di monitoraggio degli stessi;
sollecitare la Regione Emilia Romagna alla realizzazione delle casse di espansione del Senio;
proseguire di concerto con Hera ed il Consorzio di Bonifica nel progressivo efficientamento e messa in sicurezza della rete fognaria e scolante anche mediante la realizzazione di opportuni bacini di laminazione;
sviluppare e sperimentare in concerto con l’Unione dei Comuni una sempre più efficace azione di pianificazione e coordinamento della Protezione Civile;
Energia
Proseguire nell’attuazione di quanto previsto negli strumenti di pianificazione urbanistica (Piani Energetici Comunali e Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile);
esaurire le estrazioni già concessionate, e la ricerca di gas, nonché di altri combustibili fossili, sul territorio dell’Unione, così da diminuire la subsidenza ed altri pericolosi fenomeni ed effetti del sottosuolo e non realizzare altri Impianti di Stoccaggio che risultano non più strategici in prospettiva di un passaggio alle energie rinnovabili;
aumentare la produzione energetica da fonti rinnovabili a scapito delle fonti fossili, ponendo particolare attenzione all’impatto ambientale degli impianti installati e che saranno installati sul territorio;
proseguire con l’organizzazione di incontri per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tematica ambientale e della produzione energetica, coinvolgendo esperti, studiosi e accademici del settore dell’energia rinnovabile, così da favorire la transizione a un modello energetico e culturale ecosostenibile;
proseguire con le azioni del progetto Futuro Green integrate con la nuova pianificazione urbanistica, che tende alla rigenerazione urbana piuttosto che al consumi di nuovo suolo, per favorire gli interventi e i progetti per la riqualificazione del patrimonio immobiliare, del territorio e dei loro ambienti (a scapito di nuove impermeabilizzazioni e dell’urban sprawl), così da migliorare la qualità della vita, incoraggiare l’interesse turistico e ridurre il numero di immobili sfitti e lasciati al degrado e a mantenere attiva ed aggiornata la lista di professionisti e di attività per favorire gli detti interventi, in modo che la popolazione conosca efficacemente e facilmente le aziende, o professionisti, a cui possono rivolgersi e garantire ad essa che gli interventi siano effettuati nel rispetto ambientale e della normativa;
continuare a promuovere il risparmio attraverso eventi dedicati ai cittadini come “M’illumino di meno” e altre iniziative finalizzate a sensibililizzare la comunità sull’importante tematica;
valutare l’adozione, su tutto il territorio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, della smart grid e sollecitare la regione Emilia-Romagna a programmarne l’applicazione sul territorio regionale;
Mobilità e trasporto pubblico
sviluppare in sinergia con i Comuni dell’Unione un vero e proprio Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) al fine di delineare obiettivi ed azioni volti al governo e allo sviluppo condiviso della mobilità territoriale;
proseguire e intensificare iniziative e progetti per sensibilizzare all’utilizzo dei mezzi pubblici e della mobilità leggera favorendo politiche per l’implementazione del servizio di trasporto pubblico, in particolare il servizio degli autobus, così da avere una maggiore e completa copertura, semplice e pianificata e periodica, integrando tale servizio con gli altri presenti nel territorio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, con un’attenzione particolare per gli orari, così da collegare i vari servizi;
partendo dalle linee guida della Regione Emilia Romagna, favorire la mobilità ciclabile attraverso la predisposizione di itinerari ciclabili (dove non possibili, di piste ciclabili) adatti e completi, sia a livello di percorso che di un’apposita cartellonistica, per creare dei percorsi eco-friendly e un turismo slow storico-naturalistico che si integrino con gli altri servizi e permettano di usufruire delle attività presenti sul territorio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna;
predisporre le infrastrutture dette al punto 3c per favorire l’uso della bicicletta e/o di acceleratori di andatura ecologici (con o senza motorizzazione elettrica) negli spostamenti casa/lavoro, così come negli spostamenti quotidiani, intercettando fondi europei attraverso lo sviluppo di iniziative come “biketowork”, coinvolgendo le principali aziende del territorio per progettare e promuovere iniziative concrete;
istituire la “zona 30” nel centro storico di Fusignano per tutelare le utenze deboli e favorire la costruzione del centro a misura di persona, non di macchina, e diminuire l’inquinamento prodotto dai veicoli su gomma;
favorire la progressiva riconversione dei mezzi di trasporto verso soluzioni elettriche e a basso impatto ambientale;
sollecitare la Regione affinché prosegua nelle azioni di potenziamento del trasporto ferroviario, potenziando e riqualificando la rete di trasporto pubblico, razionalizzando infrastrutture e servizi logistici per favorire il trasporto merci su ferro in particolare per le lunghe percorrenze, rendendo sempre più ecosostenibili la rete di trasporto pubblico e i suoi mezzi, garantendo le coincidenze e le interconnessioni con gli altri servizi di trasporto pubblico e prevedendo una cadenza oraria adeguata, con uno sguardo particolare agli orari scolastici (università e scuola secondaria) e agli orari lavorativi dei pendolari;
sollecitare la Regione affinché prosegua nelle azioni di collegamento delle quattro principali città servite dal sistema ferroviario (Ravenna-Firenze-Ferrara-Bologna), così da favorire un uso turistico della linea che valorizzi le quattro città;
Agricoltura
valorizzare l’agricoltura biologica ed estensiva, o comunque un’agricoltura ecosostenibile che faccia un limitato uso di prodotti chimici (in particolare quelli che causano il rilascio di protossido d’azoto) e che ponga attenzione all’irrigazione (una causa della desertificazione) e al rispetto della natura e dell’ambiente, riqualificando di conseguenza i paesaggi rurali e la loro varietà di specie vegetali;
progettare dei mercati contadini a chilometro zero e altri sistemi di promozione dei prodotti a chilometro zero, sostenendo una giusta redditività dei lavoratori del settore, contribuendo al mantenimento e al potenziamento del settore primario, garantendo prezzi sostenibili per i consumatori e facilitando l’incontro fra domanda e offerta;
Turismo ecocompatibile e valorizzazione del paesaggio storico/culturale
valorizzare e incentivare un turismo sostenibile ed ecocompatibile, perciò rispettoso dell’ambiente e della natura, attraverso progetti che attirino turisti e che promuovano i paesaggi peculiari della Bassa Romagna;
mettere in campo tutti i progetti, le azioni e le iniziative per valorizzare, rivalorizzare, riqualificare, mantenere e rigenerare gli iconemi del nostro paesaggio, partendo dalla fondamentale conoscenza storica dello stesso paesaggio e degli stessi suoi elementi di base, senza la quale si rischia la perdita o dequalificazione di un importante patrimonio storico-culturale del nostro territorio;
progettare un piano completo, vasto e generale, che inserisca i singoli interventi a spot in una visione e in obiettivi più estesi e a medio-lungo termine;
realizzare adeguati itinerari turistici e inserirvi un’adeguata cartellonistica e, dove e se possibile, visite guidate svolte dalle associazioni e da volontari preparati;
Verde urbano
continuare a sviluppare e a valorizzare le aree verdi e le aree di riequilibrio ecologico presenti sul territorio comunale, applicando operativamente le normative previste, così da limitare il bisogno di manutenzione delle suddette aree;
incrementare il verde urbano e la piantumazione arborea per limitare la formazione di isole di calore urbano e favorire l’ossigenazione delle aree abitate e l’abbassamento delle temperature nelle aree urbane e/o fortemente impermeabilizzate;
promuovere una progressiva specializzazione delle competenze interne all’ufficio tecnico associato in merito alla manutenzione e gestione delle aree verdi;
Rifiuti
continuare il processo di sensibilizzazione di cittadini e imprese, attraverso incontri conoscitivi in merito alla raccolta differenziata, al corretto smaltimento dei rifiuti pericolosi e all’uso della stazione ecologica finalizzati a condividere gli obiettivi e renderli responsabili protagonisti del raggiungimento dei risultati attesi;
promuovere la raccolta differenziata secondo quanto previsto dal Capitolato di gara del Servizio di raccolta e spazzamento recentemente aggiudicato ad Hera SpA. Che prevede il sistema porta a porta perla raccolta differenziata e la frazione umida e la raccolta con isole ecologiche di base per le altre frazioni;
promuovere il sistema di raccolta porta a porta per il vetro e gli imballaggi presso le aziende del territorio secondo quanto previsto nel Capitolato di gara del Servizio di raccolta e spazzamento;
introdurre progressivamente la tariffa puntuale sulla raccolta dei rifiuti, dopo un periodo di sperimentazione a livello provinciale tenendo conto del grado di differenziazione dei rifiuti conferiti nel principio di “chi inquina paga”;
incoraggiare, mediante un sistema di incentivazione delle buone pratiche e disincentivazione delle cattive pratiche, la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti, quest’ultima a partire dalla filiera produttiva;
promuovere sistemi a cauzione, come il vuoto a rendere, nelle attività del territorio;
promuovere il compostaggio domestico secondo quanto previsto nel Capitolato di gara del Servizio di raccolta e spazzamento recentemente aggiudicato a Hera SPA e valutare progetti di Compostaggio di Comunità negli ambiti ritenuti idonei;
a supporto dell’importante azione inaugurata con la Casa dell’Acqua di piazza Aldo Moro, promuovere ulteriori politiche per la riduzione del consumo di plastica attraverso iniziative rivolte alle scuole e all’eventuale riattivazione di alcune fontane pubbliche in centro e nelle frazioni;
Altro
migliorare i controlli della qualità dell’aria aumentando, o inserendo, le centraline di controllo nel territorio fusignanese, anche sfruttando i lampioni e i sensori che possono ospitare, promuovendo al contempo il programma per una smart city fusignanese e permettendo un’applicazione più efficace della normativa “piano aria” (PAIR 2020);
monitorare e condividere l’evoluzione delle normative sovraordinate al fine di aggiornare e attualizzare in futuro gli impegni oggi definiti.
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