Mozione - Rimozione crocefisso dalla sala del commiato *RESPINTA*
- Fusignano per la Sinistra
- 4 lug 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 23 ott 2021
Premesso che:
Il gruppo Prima Fusignano ha presentato, durante il Consiglio Comunale del 31/05/2021, la mozione “Proposta per disporre un crocefisso nella nuova sala del commiato”.
Il Sindaco ha affermato, nel corso dell’ultima commissione consigliare tenutasi il 22/06/2021, di aver provveduto ad inserire un crocefisso in entrambi i locali disponibili (nonostante la richiesta fosse di inserirlo in un solo locale), di fatto aderendo alla mozione sopracitata e adempiendo alla richiesta ancora prima della discussione in Consiglio Comunale e del voto dei consiglieri, depauperando il ruolo dell’istituzione e dei rappresentanti democraticamente eletti.
Considerato che:
In seguito all’approvazione del Concordato del 1984 si è dato inequivocabilmente corso alla vocazione laica della Repubblica Italiana, garantendo perciò a tutti e tutte il diritto all’autodeterminazione religiosa.
In base alla sentenza 12.4.1989 n. 203 della Corte Costituzionale si è affermata l’esistenza nel nostro ordinamento della laicità positiva, cioè della «non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale»; perciò, lo Stato ha il ruolo di garantire la convivenza democratica, equa e paritaria di tutte le religioni e di impedire i più svariati fenomeni di fondamentalismo e integralismo religioso.
Il principio di laicità dello Stato Italiano, la separazione fra ordine civile e ordine religioso e il riconoscimento delle libertà, individuali e collettive, di religione e verso la religione sono normati dagli articoli 3, 7, 8, 17, 18, 19, 20, 21, 33, 38 e 97 della Costituzione.
Nonostante questo ruolo di laicità positiva dello Stato, ancora il principio di laicità non è effettivamente rispettato, come riporta Sergio Lariccia nell’articolo Principio di laicità dello Stato pubblicato sul sito Treccani.it.
L’affermazione che vuole la religione cattolica da sempre presente sul territorio italiano è falsa, in quanto:
Il Cattolicesimo nasce solamente nell’XI secolo in seguito allo scisma tra Chiesa d’Oriente e Chiesa d’Occidente, che impostò la figura monarchica e imperialista del Papa.
Sul territorio italiano sono state presenti, per quasi due millenni, le religioni del Paganesimo, Ebraismo e Cristianesimo, la cui convivenza ha comportato l’influenza dell’una sulle altre, come dimostra il fatto che il Natale deriva da una festività solare pagana; tale tendenza alla tolleranza e all’accettazione delle religioni straniere fu denominata dallo scrittore cristiano Minucio Felice virtus religiosa romana.
L’articolo 1 dei Patti Lateranensi, che prevedeva come religione di Stato la religione cattolica, è stato abolito nel 1984 attraverso il Concordato.
Il disconoscimento dell’autorità italiana su Roma e il Lazio, all’Unità d’Italia sotto lo Stato Pontificio, che aprì alla Questione Romana, realmente risolta solo con la stipula dei Patti Lateranensi da parte della dittatura fascista di Mussolini nel 1929.
Non sono mancati studiosi, come il latinista e presidente della Pontificia Accademia di Latinità Ivano Dionigi, che a partire dagli studi di Rémi Brague hanno sostenuto che le radici identitarie della popolazione europea, quindi anche italiana, si troverebbero nella romanità, intesa come tendenza all’integrazione dell’altro, non al suo respingimento, e non nel Cristianesimo, nell’Ebraismo, nei Greci o in Gerusalemme.
Il falso assunto dell’identità italiana come identità cattolica è la conseguenza dell’affermazione ideologica e culturale del nazionalismo e spiritualismo del Romanticismo ottocentesco.
Visto che:
L’articolo 5 comma 2 del “Disciplinare per l’accesso e l’uso dei locali della Sala del Commiato del Comune di Fusignano” cita: «L’uso della Sala del Commiato è aconfessionale […]», comportando che in qualsiasi momento di utilizzo dei locali non debbano essere presenti i simboli di una qualsiasi religione.
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA A
Rimuovere i crocefissi inseriti al fine di ripristinare l’ambiente aconfessionale previsto dal disciplinare e il rispetto del principio di laicità previsto nell’ordinamento della Repubblica Italiana.
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