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Mozione - Tutela lavoro agricolo e lotta al caporalato *RESPINTA*

  • Immagine del redattore: Fusignano per la Sinistra
    Fusignano per la Sinistra
  • 27 set 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 30 nov 2021

Premesso che:

  • I cambiamenti climatici, insieme alla pandemia Coronavirus/Covid-19, hanno comportato eventi climatici estremi con perdite nel 2021 stimate per 500 mln di euro, con conseguenze sia sugli imprenditori e le imprenditrici sia sui lavoratori e le lavoratrici agricole.

  • Fusignano ha un’economia basata sul settore artigianale e agricolo, con un ruolo importante svolto dalle cooperative come la CAB.

  • Ad oggi, il Comune di Fusignano non ha un tavolo permanente per l’incontro con le associazioni sindacali del territorio.

  • Nella Giunta Comunale non è presente una delega specifica per il settore agricolo e il settore primario in generale.

  • Il 17 maggio 2021 presso la sede di Confagricoltura Ravenna, in presenza della Confagricoltura Ravenna, della Federazione Provinciale Coldiretti Ravenna, della Confederazione Italiana Agricoltori della Provincia di Ravenna, della FLAI-CGIL provinciale, della FAI-CISL Romagna, e della UILA-UIL territoriale, è stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del Contratto Provinciale di Lavoro degli operai agricoli e florovivaisti della Provincia di Ravenna di durata quadriennale con scadenza il 31 dicembre 2023.

  • La legge 29 ottobre 2016, n. 199 “Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo” ha inserito all’art. 6 il comma 1-bis che prevede che “alla Rete del lavoro agricolo di qualità possono aderire, attraverso la stipula di convenzioni apposite, gli sportelli unici per l’immigrazione, le istituzioni locali, i centri per l’impiego, gli enti bilaterali costituiti dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori in agricoltura […]. Possono altresì aderire alla Rete del lavoro agricolo di qualità, attraverso la stipula di apposite convenzioni, se in possesso dei requisiti di cui al comma 1, sia le agenzie per il lavoro di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, sia gli altri soggetti autorizzati all’attività di intermediazione ai sensi dell’articolo 12 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150.”

  • La stessa legge 29 ottobre 2016, n. 199 “Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo” ha aggiunto all’art. 6 comma 2, riguardante la cabina di regia della Rete del lavoro agricolo di qualità, dopo le parole “del Ministero dell’economia e delle finanze” le parole “, del Ministero dell’interno, dell’Ispettorato nazionale del lavoro a far data dalla sua effettiva operatività, dell’Agenzia delle entrate, dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro a far data dalla sua effettiva operatività.”

  • L'Ispettorato nazionale del lavoro (INL) è un'agenzia del governo italiano istituita dal decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149 che si occupa della tutela e della sicurezza sul lavoro, tra cui ha competenze su iniziative e attività di prevenzione e promozione della legalità volte al contrasto del lavoro sommerso e irregolare.

  • Il caporalato è una forma illegale di reclutamento e organizzazione della manodopera nel lavoro dipendente, che emerge come attività della criminalità organizzata volta all'elusione della disciplina sul lavoro, mirante allo sfruttamento illegale e a basso costo di manodopera agricola, e che intacca anche la dignità femminile attraverso un rapporto con il caporale che va oltre al lavoro in agricoltura.

Considerato che:

  • La FLAI-CGIL ha dato vita al progetto “Ancora in campo”, inaugurato nel 2018 dal segretario Vicidomini e ripreso quest’anno dopo lo stop forzato dovuto alla pandemia, con cui il sindacato si è impegnato in un articolato percorso lungo le campagne ravennati per diffondere le informazioni e per far conoscere i loro diritti contrattuali ai lavoratori e alle lavoratrici agricole.

  • L’analisi del settore effettuata dalla FLAI-CGIL evidenzia ancora delle ombre riguardo alla regolarità contrattuale che comporta sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici agricole e la perdita dei loro diritti previdenziali e assistenziali fondamentali.

  • Il nuovo Contratto Provinciale di Lavoro degli operai agricoli e florovivaisti della Provincia di Ravenna riconferma l’Osservatorio territoriale quale strumento per il monitoraggio, il confronto e l’analisi del settore agricolo.

  • Il 28 gennaio 2021 la CGIL Emilia-Romagna ha pubblicato un comunicato stampa riguardante un caso di caporalato a Bagnara.

Tenuto conto che:

  • Le irregolarità danno anche un vantaggio competitivo alle aziende che non rispettano le clausole sociali, danneggiando anche le aziende virtuose che si impegnano nella tutela dei lavoratori e delle lavoratrici.

  • La mancata denuncia delle irregolarità da parte dei lavoratori e delle lavoratrici è dovuta a un ricatto economico e sociale funzionante sulla paura, sulla solitudine e sull’assenza di un’assistenza che li faccia sentire tutelati e di una comunicazione adeguata a conoscere i propri diritti sociali.

  • La Carta dei diritti universali del lavoro prevede all’art. 2 comma 2 che “Ogni persona ha il diritto di godere di servizi gratuiti di collocamento e di beneficiare dei livelli essenziali, stabiliti dallo Stato, delle prestazioni in materia di orientamento e di aiuto nella ricerca di un lavoro adeguato alla sua condizione soggettiva, conforme con le sue attitudini personali e i suoi interessi, in considerazione delle possibilità offerte dal mercato del lavoro, delle quali deve essere costantemente e correttamente informato.”

  • La Carta dei diritti universali del lavoro prevede all’art. 7 comma 1 che “Tutti i lavoratori hanno diritto a lavorare in condizioni ambientali e lavorative sicure, tali da garantire la protezione della propria salute fisica e psichica e della propria personalità.”

Visto che:

  • La difficoltà a riscontrare le irregolarità è spesso dovuta anche a un problema di raccolta e di condivisione dei dati tra le varie parti interessate (enti statali, associazioni sindacali, cittadinanza).

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA A

  1. Istituire un tavolo permanente d’incontro tra il Sindaco, la Giunta Comunale e i soggetti comunali interessati e le associazioni sindacali territoriali.

  2. Creare una piattaforma di raccolta e condivisione dei dati pubblica, secondo anche le indicazioni fornite dalle associazioni sindacali, che permetta il monitoraggio del settore agricolo nel Comune di Fusignano.

  3. Aderire alla Rete del lavoro agricolo di qualità.

  4. Affidare una delega specifica per il settore agricolo e il settore primario in generale a uno/a degli assessori/e già in carica.

  5. Sollecitare la provincia di Ravenna e la Regione Emilia-Romagna a fornire all’Ispettorato Nazionale del Lavoro i mezzi adeguati ad adempiere alle proprie competenze come parte della Rete del lavoro agricolo di qualità e come agenzia del governo italiano che si occupa della tutela e della sicurezza sul lavoro.

  6. Prevedere un piano di collaborazione tra Comune, associazioni sindacali del territorio, Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza, Centri per l’impiego e le agenzie per il lavoro, e ogni altro soggetto interessato per supportare il lavoratore e la lavoratrice nella denuncia delle irregolarità garantendone la sicurezza socioeconomica.

  7. Studiare l’attività dell’Osservatorio territoriale della provincia di Ravenna.

  8. Supportare e partecipare a ogni iniziativa per il contrasto al lavoro irregolare, allo sfruttamento e al caporalato e aumentare il monitoraggio per il contrasto del fenomeno.

 
 
 

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